A Perugia si è costituito il Comitato “Io Accolgo – Umbria”


Giovedì 3 ottobre, in occasione della “Giornata nazionale
 in memoria delle vittime dell'immigrazione”,
 si terrà un incontro pubblico in cui verrà presentato il 
Comitato “IO ACCOLGO – UMBRIA” 
che aderisce alla Campagna nazionale
 “IO ACCOLGO” (http://ioaccolgo.it). 
L’appuntamento è alle ore 17,30 presso
 il Cinema Meliès in via della Viola 1 a Perugia.





L’adesione al Comitato è aperta a tutti e tutte coloro che si riconoscono negli obiettivi
della campagna, la quale nasce, su iniziativa di un ampio fronte di organizzazioni
della società civile, enti e sindacati (http://ioaccolgo.it/promotori-ed-aderenti),
per dare una risposta forte e unitaria alle politiche sempre più restrittive adottate
in questi ultimi anni nei confronti dei richiedenti asilo e dei migranti, politiche che
violano i principi affermati dalla nostra Costituzione e dalle Convenzioni
internazionali e che producono conseguenze negative sull’intera società italiana.

L’incontro segnerà anche l’inizio in Umbria della raccolta di firme, avviata su scala
nazionale, per chiedere al Governo e al Parlamento di abrogare i decreti Sicurezza e gli
accordi con la Libia (http://ioaccolgo.it/firma-lappello)





Attraverso una serie di azioni e iniziative a livello nazionale e locale,
la campagna “Io accolgo” mira a:

1. dare voce e visibilità ai tanti cittadini che condividono i valori dell’accoglienza
e della solidarietà e che vogliono esprimere il proprio dissenso rispetto alle politiche
anti-migranti, mettendo in rete le molte iniziative già attive e promuovendone di nuove;

2. promuovere reti territoriali di prossimità e mobilitando il maggior numero possibile
di enti pubblici e del privato sociale, affinché realizzino interventi di accoglienza
e servizi di supporto all’inclusione sociale;

3. coinvolgere i migranti, affinché abbiano voce e visibilità in quanto soggetti attivi
della battaglia per un’Italia solidale e accogliente;

4. avviare un dialogo con quei cittadini che non sposano esplicitamente le
politiche anti-migranti, ma non riescono nemmeno a contrapporre una
visione diversa, e che spesso si sentono disorientati o preferiscono scivolare
nell’indifferenza.



La campagna vuole affermare che:

1. vogliamo vivere in un mondo che non sia fondato sull’odio e sulla paura,
ma sulla solidarietà, sull’uguaglianza e sulla libertà, dove a tutti gli esseri umani,
a prescindere dal colore della pelle, dalla religione e dalla provenienza,
siano riconosciuti pari dignità ed eguali diritti;

2. i diritti fondamentali delle persone, sanciti dalla Costituzione Italiana e
dal diritto europeo ed internazionale, devono essere tutelati dalle leggi dello Stato;

3. escludere e discriminare i cittadini stranieri non produce maggiore sicurezza
per gli italiani, ma aumenta la marginalità sociale e produce una erosione dello
Stato di diritto, della democrazia e della coesione sociale nel nostro Paese;


Gli aderenti alla campagna chiedono dunque che:
1. l’Unione Europea affronti la questione migratoria tutelando i diritti fondamentali
sui quali essa si fonda e nel rispetto del principio di solidarietà tra gli Stati membri:
è urgente che si stabilisca un programma efficace di ricerca e salvataggio
in mare a livello europeo, che si ponga fine alle politiche volte ad impedire
l’ingresso in Europa delle persone bisognose di protezione, e che venga
adottato un sistema per un’equa distribuzione dei richiedenti asilo tra i diversi Stati dell’UE;
2. che più nessuno sia lasciato morire in mare e che cessino immediatamente
gli interventi finalizzati a riportare in Libia uomini, donne e bambini che fuggono
dalle torture nei centri di detenzione libici e da guerre, dittature e povertà estrema
nei loro Paesi d’origine;
3. si prevedano canali di ingresso regolari, in modo che le persone non siano
più costrette ad affidarsi ai trafficanti e a rischiare la vita nel tentativo di entrare in Europa;
4. siano garantiti un’accoglienza dignitosa e percorsi di inclusione efficaci alle
persone che chiedono asilo all’Italia, attraverso reti territoriali di accoglienza e
inclusione gestite dagli Enti locali e dalla società civile;
5. siano contrastati con ogni mezzo le violenze e le discriminazioni razziste e
xenofobe e i discorsi d’odio che sempre più spesso colpiscono coloro che
appartengono ad una minoranza;
6. sia riconosciuta la cittadinanza italiana ai bambini che nascono e crescono
in Italia, affinché possano partecipare pienamente alla vita politica, economica e
sociale e sentirsi appartenenti a pieno titolo a questo Paese;
7. sia rilanciata una politica estera e di cooperazione allo sviluppo, in modo da
promuovere la pace e i diritti umani e ridurre le disuguaglianze nel mondo,
affinché le persone non siano più costrette a lasciare il proprio Paese
per fuggire da conflitti, regimi autoritari e condizioni di vita insostenibili,
che spesso gli stessi Stati europei hanno contribuito a creare.

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