La ballata di Renzo - Rino Gaetano (audio e testo della canzone)
“La ballata di Renzo” è un brano inedito di Rino Gaetano
del 1970, di cui si scoprì l’esistenza solo qualche anno fa. La
canzone anticipa e descrive la dinamica della tragica morte del
cantautore stesso, avvenuta nel 1981, in modo così inquietantemente
preciso che risulta davvvero arduo pensare al “caso”.Quando qualche anno
fa uscì la notizia della scoperta del brano inedito, i media si
affrettarono subito a definirla una “profezia”. I giornali scrissero che
ne La ballata di Renzo “Rino aveva previsto e messo in musica, dieci
anni prima, la propria morte”. Ma sarebbe invece più oppurtuno affermare
il contrario: la morte del cantautore è avvenuta esattamente come nella
sua canzone. Tra i maggiori supporter ancora oggi (con il proprio affetto testimoniato), figura il "Popolo di Roma".
Roma, Capitale del mondo in cui Rino ebbe modo di crescere e maturare culturalmente , per le strade e tra la gente; Gente che ancora oggi ,lo identifica come il loro cantante: "Rino il cantante del Popolo!"
La ballata di Renzo
Quel giorno Renzo uscì, andò lungo quella strada quando un auto veloce lo investì Quell'uomo lo aiutò e Renzo allora partì per un ospedale che lo curasse, per guarir Quando renzo morì, io ero al bar bevevo un caffè Quando Renzo morì, io ero al bar, al bar con gli amici Quando Renzo morì, io ero al bar La strada molto lunga s'andò al san Camillo e lì non lo vollero per l'orario. La strada tutta scura s'andò al san Giovanni e li non lo accettarono per lo sciopero. Quando renzo morì, io ero al bar bevevo un caffè Quando Renzo morì, io ero al bar, al bar con gli amici Quando Renzo morì, io ero al bar Con l'alba, le prime luci s'andò al Policlinico ma lo respinsero perché mancava il vice Capo In alto, c'era il sole si disse che Renzo era morto ma neanche al cimitero c'era posto. Quando renzo morì, io ero al bar bevevo un caffè Quando Renzo morì, io ero al bar, al bar con gli amici Quando Renzo morì, io ero al bar
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CONTRO LA CORRUZIONE DEI PARTITI POLITICI CHE PROPINANO
...prima di andare, potevi farci sapere , cosa c'era scritto sulle intercettazioni stato mafia,che hai stracciato.
LO SPIGOLO NAPOLITANO
Ministro Mancino, dopo la strage di capaci si dimentico' di firmare il 42 bis , per tutti i boss, che cosi' non rinnovandosi , permise ai mafiosi messi in galera dal Giudice Giovanni Falcone a regime carcerario duro , di ritornare alla "Liberta' carceraria" e fuori dal 41 bis.
Sono stato querelato da Giorgia Meloni per una vecchia puntata di Contiene Parolacce del 2021. A quanto pare, pronunciare parole di una gravità inaudita quali “puzzona”, “peracottara” o “caccolosa” ti fa finire in tribunale. Possiamo dedurne quindi che Giorgia Meloni è una persona fragile e delicata, e non l’urlatrice rabbiosa e aggressiva che pensavamo, quella è solo una facciata: la vera Giorgia Meloni è stata ferita nei suoi sentimenti da paroline che non offendono più nessuno manco in terza elementare, e ci è rimasta così male che mi ha trascinato in tribunale e mi ha chiesto un risarcimento di 20mila euro. Chiedo scusa a tutti gli italiani, perché se mai la Meloni avesse fatto qualcosa di brutto durante il suo governo, è colpa mia che l’ho traumatizzata. È uno scandalo che riguarda tutti, perché se “puzzona” diventa querelabile, non le si può più dire nulla, perché qualsiasi critica è più grave di “puzzona”. Un capo di governo che se la prende con un artista indipendente, per una scemenza del genere poi, fa una mossa vigliacca, perché è molto comodo schiacciare un pesce piccolo con la pressione di un processo, che costa parecchi soldi e mette parecchia ansia, sperando di crearsi facilmente un precedente per attaccare il DIRITTO DI SATIRA GARANTITO DALLA COSTITUZIONE. E guardate che il diritto di satira non è solo mio, è soprattutto il VOSTRO DIRITTO, Perché la censura non serve a togliere agli artisti la libertà di esprimersi, serve a togliere ai cittadini la libertà di ascoltare gli artisti! Mi difendo in tribunale e intanto continuo a fare il mio lavoro, perché “non sono ricattabile e non mi faccio intimidire” (cit), ci vediamo a teatro, finché non vorranno toglierci anche quello.
ABBIAMO META' DELLE PALE SULLA TERRA, FERME O SCOLLEGATE ALLA RETE E PARLAMENTARI LADRI PER PSERPERARE DENARO PUBBLICO O FORSE SERVIRE I CORRUTTORI DEI LORO PARTITI DECIDONO DI PIAZZARNE ALTRE INUTILI MIGLIAIAI NEI MARI: VANNO FERMATI PRIMA CHE LO SCEMPIO SIA ULTIMATO
ULTIMO LADRO NEI PARLAMENTI DI TUTTO IL MONDO
LA RUBRICA DE LO STRILLONE DEL CIAORINO!CLUB
L'Intervento del Presidente del CiaoRino alla trasmissione di Radio24 la Zanzara