Antonello Venditti - Prendilo Tu Questo Frutto Amaro - 1995
L'album è stato realizzato nello studio privato di Venditti, in collaborazione con i suoi storici musicisti, ai quali si sono aggiunti Carlo Verdone, che suona la batteria e canta in Tutti all'inferno, Little Steven e gli Io vorrei la pelle nera.[3]
Da un punto di vista musicale e tematico, l'album è stato considerato da parte della critica come un lavoro totalmente in linea con le precedenti pubblicazioni del cantautore romano.[4]
Oltre ad alcuni brani d'amore,[3] l'album contiene diverse canzoni i cui testi fanno riferimento alla situazione politica vissuta in Italia nella prima metà degli anni 1990. Il brano che dà il titolo all'intero album, adattamento in italiano della canzone Bitter Fruit di Little Steven, fa ampio riferimento alle ambiguità della Seconda Repubblica.[4] Il brano Eroi minori è invece dedicato alle scorte dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino,[5] ma anche «a quei ragazzi che senza essere personaggi pubblici diventano un esempio per il Paese» e che «sono i ragazzi che rischiano la propria vita per difendere un uomo di colore, sono i ragazzi di Palermo che combattono tutti i giorni per migliorare le cose».[3]
Tutti noi a più livelli (chi meno chi più), siamo stati raggirati e siamo oggi vittime, della più grande truffa epocale che un gruppo di uomini , a discapito dell'intera umanità, abbiano saputo ordire e portare avanti , tanto magistralmente , quanto spudoratamente , come sta accadendo e si sta verificando ai giorni nostri.
Settantacinque anni e oltre di parlamentarismo ladro , che si concluse con la maxi operazione denominata tangentopoli , fece sognare al paese e ai ragazzi degli anni 90, un cambiamento, in un contesto che lasciava presagire all'orizzonte , quello che sarebbe potuto essere per l'intera umanità il sole dell'avvenire.L'Urss si accartocciava su se stessa, il Muro di Berlino crollava, Giulio Andreotti (7 volte capo del governo in italia) veniva tratto in arresto e condannato per mafia e omicidio (rispettivamente del giornalista MINO PECORELLI e del GENERALE DALLA CHIESA), tutto sembrava volgere per il meglio.Nel paese dove si diceva ai bambini degli anni 90 che la giustizia, fosse lenta ma presto o tardi sarebbe giunta, i giovani degli anni novanta hanno respirato il profumo della libertà, che mai prima l'Italia, dalla sua fondazione aveva avuto modo di far provare , alle sue genti: un sogno durato un solo biennio mondiale che si conclusa con la morte definitiva della repubblica nel 1992.Con la pioggia o col sereno...
..."Questo voglio" ,e non di meno ❗😏
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