TRENO RAPIDO 904 : TARANTO - ANCONA #RINOVIVE GIUSTIZIA E VERITA' X RINO
Strage del Rapido 904 o strage di Natale è il nome attribuito a un attentato dinamitardo avvenuto il 23 dicembre 1984 nella Grande Galleria dell'Appennino, subito dopo la stazione di Vernio, ai danni del treno rapido n. 904, proveniente da Napoli e diretto a Milano. L'attentato fu un'orrenda replica di quello dell'Italicus. Per le modalità organizzative e per i personaggi coinvolti, è stato indicato dalla Commissione stragi come un evento antesignano e precursore dell'epoca della guerra di mafia dei primi anni novanta del XX secolo.
Al di là delle motivazioni specifiche, la responsabilità dell'atto è da iscriversi alla mafia siciliana, Cosa nostra. In particolare, la Relazione Pellegrino in conclusione del capitolo denominato Il crocevia eversivo e la strage del Treno 904, sviluppando un parallelo tra le dinamiche, i protagonisti e gli obiettivi delle due stragi di Bologna
(1980) e del Rapido 904 (1984), afferma che: «Restano non pienamente
chiariti i contesti, probabilmente diversi, in cui le due stragi sono
venute ad inserirsi e i più ampi disegni strategici cui le stesse sono
state funzionali.
In tale prospettiva apprezzabile - ma non pienamente
appagante - appare l'ipotesi avanzata in sede giudiziaria con specifico
riferimento alla strage del treno 904 secondo cui la stessa sarebbe
stata una reazione di Cosa nostra all'attivarsi della collaborazione di
alcuni pentiti "storici" come Buscetta e Contorno; un tentativo cioè
dell'associazione criminale di rinsaldare, mediante la minaccia di un
salto qualitativo della sua azione offensiva, legami istituzionali che
sembravano allentarsi o comunque posti in discussione dall'attivarsi di
una nuova stagione, che poneva in crisi un antico patto armistiziale. In
tale prospettiva la strage di Natale del 1984 sembra preannunciare una
stagione successiva che abbraccia eventi (quali le stragi di Capaci e via D'Amelio e gli attentati dell'estate '93)»