I VERI BOSS DELLA MAFIA : TOMMASO BUSCETTA ALIAS DON MASINO, IL BOSS DEI DUE MONDI
Don Masino non venne al maxiprocesso di FALCONE e BORSELLINO ,che si tenne a Palermo (davanti una giuria di oltre 1400 agenzie giornalistiche accreditate per l'occasione , da tutto il mondo) come indagato ,ma bensì come testimone: ciononostante c'era un'opinione pubblica in Italia e scelsero di fargli mettere quella coperta,alla discesa dall'aereo che a molti fece credere avesse le manette.
TOMMASO BUSCETTA CONQUISTA IL RISPETTO DELLA STORIA ALLA TENERA ETA DI 12 ANNI, QUANDO A NAPOLI, DA BUON SCUGNIZZO, LANCIAVA LE GRANATE CONTRO I CARRI ARMATI DEGLI INVASORI NAZISTI.
Tommaso Buscetta fu invitato come testimone ma gli americani prima di farlo entrare in aula obbligarono gli italiani a istituire una teca di vetro senza la quale Buscetta sarebbe rientrato in America e non avrebbe mai deposto al maxiprocesso di Palermo.
Lo scugnizzo eroe Tommaso Buscetta all'età di 6 anni in una foto ritratto con il papà e la mamma.
Tommaso Buscetta nel carcere minorile dell'ucciardone gioca al pallone
Il primo arresto da maggiorenne di Tommaso Buscetta
SUCCESSIVAMENTE RIENTRATO A PALERMO , DON MASINO, ULTIMO DI MOLTISSIMI FRATELLI, CI MISE POCO A CONQUISTARSI IL RISPETTO DI TUTTI I PALERMITANI, CHE PROPRIO LORO GLI DIEDERO IL NOMIGNOLO DI " DON MASINO" , PRIMA DI DIVENTARE DA LI A POCO, IN QUALITÀ DI TRIUMVIRO DELL'IMPERATORE DELLA MAFIA ITALIANA (STEFANO BONTATE) L'UOMO PIU' POTENTE NEL MONDO DEL NARCOTRAFFICO INTERNAZIONALE.
ALCUNI RITENGONO CHE , IL FAVORE DI VEDERE RIINA E I CORLEONESI IN GALERA IN ITALIA, FU RICAMBIATO AGLI AMERICANI CON LA CONSULENZA DI BUSCETTA CHE PORTO ALLA DISTRUZIONE E FINE DI PABLO ESCOBAR E DEL SUO IMPERO DEL NARCOTRAFFICO MONDIALE.
Sono stato querelato da Giorgia Meloni per una vecchia puntata di Contiene Parolacce del 2021. A quanto pare, pronunciare parole di una gravità inaudita quali “puzzona”, “peracottara” o “caccolosa” ti fa finire in tribunale. Possiamo dedurne quindi che Giorgia Meloni è una persona fragile e delicata, e non l’urlatrice rabbiosa e aggressiva che pensavamo, quella è solo una facciata: la vera Giorgia Meloni è stata ferita nei suoi sentimenti da paroline che non offendono più nessuno manco in terza elementare, e ci è rimasta così male che mi ha trascinato in tribunale e mi ha chiesto un risarcimento di 20mila euro. Chiedo scusa a tutti gli italiani, perché se mai la Meloni avesse fatto qualcosa di brutto durante il suo governo, è colpa mia che l’ho traumatizzata. È uno scandalo che riguarda tutti, perché se “puzzona” diventa querelabile, non le si può più dire nulla, perché qualsiasi critica è più grave di “puzzona”. Un capo di governo che se la prende con un artista indipendente, per una scemenza del genere poi, fa una mossa vigliacca, perché è molto comodo schiacciare un pesce piccolo con la pressione di un processo, che costa parecchi soldi e mette parecchia ansia, sperando di crearsi facilmente un precedente per attaccare il DIRITTO DI SATIRA GARANTITO DALLA COSTITUZIONE. E guardate che il diritto di satira non è solo mio, è soprattutto il VOSTRO DIRITTO, Perché la censura non serve a togliere agli artisti la libertà di esprimersi, serve a togliere ai cittadini la libertà di ascoltare gli artisti! Mi difendo in tribunale e intanto continuo a fare il mio lavoro, perché “non sono ricattabile e non mi faccio intimidire” (cit), ci vediamo a teatro, finché non vorranno toglierci anche quello.
ABBIAMO META' DELLE PALE SULLA TERRA, FERME O SCOLLEGATE ALLA RETE E PARLAMENTARI LADRI PER PSERPERARE DENARO PUBBLICO O FORSE SERVIRE I CORRUTTORI DEI LORO PARTITI DECIDONO DI PIAZZARNE ALTRE INUTILI MIGLIAIAI NEI MARI: VANNO FERMATI PRIMA CHE LO SCEMPIO SIA ULTIMATO
ULTIMO LADRO NEI PARLAMENTI DI TUTTO IL MONDO
LA RUBRICA DE LO STRILLONE DEL CIAORINO!CLUB
L'Intervento del Presidente del CiaoRino alla trasmissione di Radio24 la Zanzara